Ciao Laura…
Da poche ore ci ha lasciato Laura Gabrielli Mansoldo. Lo ha fatto con la discrezione e la signorilità che hanno contraddistinto sempre la sua vita ricca di amore, generosità e solidarietà verso i meno fortunati. Ha combattuto con forza contro la malattia, senza mai perdere quella sua serenità che contagiava tutti.
Laura nasce a Trento, ma trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Mezzocorona, dove il padre, veneto di origine, lavora come capostazione. Una volta in pensione lo stesso decide di riportare la famiglia a Verona. Laura lì finisce gli studi magistrali ed inizia a lavorare alla Mondadori. Pochi anni dopo conosce il dottor Guido Mansoldo, che sposa nel 1966. Laura decide di lasciare il lavoro per dedicarsi alla famiglia.
Quando al secondo figlio, Fabio, viene diagnosticata una grave forma di autismo, si trova a dover fronteggiare il mondo della disabilità, in un’epoca in cui molto era ancora da comprendere e da fare per garantire a queste persone la miglior vita possibile.
Nel 1976 il lavoro di medico del marito la riporta in Trentino, qui a Rovereto, dove nel corso degli anni entra sempre più in contatto con il mondo della disabilità, entrando a far parte dell’ANFASS. Nel prestare le cure al proprio figlio trova un forte coinvolgimento con enti e istituzioni, contribuendo in prima persona alla nascita di realtà come la Coop. ITER e la Coop. Il Ponte, importanti entità diurne che consentono alle famiglie di trovare spazi e progetti adeguati per le persone colpite da disabilità. Nel 1991 è chiamata a dirigere la Coop. Amalia Guardini, contribuendo a farla diventare il terzo prezioso punto di riferimento diurno in città per la persone diversamente abili.
Da queste poche righe traspare il grande valore di Laura quale donna, moglie e mamma, se ne individua la traccia indelebile che lei ha lasciato nella sua famiglia come nella nostra comunità. Laura era anche una socia del Lions Club Rovereto Host, che poche settimane fa le ha conferito la Melvin Jones Fellow, la più prestigiosa onorificenza Lions nel mondo. In quella bella occasione la Presidente, Elena Albertini, ha voluto significare tale riconoscimento con le seguenti parole : “ Premiamo la nostra cara Laura perché rappresenta al massimo livello il coraggio lionistico di vivere al di là di ogni ostacolo le virtù umane della dedizione e della solidarietà. Ha saputo affrontare le prove della vita, sublimando il dolore e le contrarietà nella spinta per aiutare gli altri, donando energie, tempo e risorse ai diversamente abili, diventando giorno dopo giorno riferimento insostituibile di tante famiglie e di tanti ragazzi in difficoltà. Coraggiosa, poi, di essere qui anche questa sera, così come tante altre volte, anche quando questo comporta fatica. Esempio luminoso di alta dignità ed etica lionistica al femminile “.