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L’esperienza di un mondo unito

Un pianeta senza confini è stato ed è il DNA del Lions: un progetto ambizioso come lo sono i grandi ideali, il sogno di Melvin Jonhs che vedeva già 100 anni fa nell’unità dei popoli e nel servizio ai più deboli l’obbiettivo ultimo del Lions.

Eppure quello che agli occhi di molti può sembrare utopia è diventato possibile per milioni di persone di tutto il mondo che hanno scelto di abbattere qualsiasi barriera umana e di lavorare per una fraternità universale. L’utopia può diventare realtà, anzi è diventata una realtà tangibile a Milano il 6-7 con la Parata delle Nazioni svoltosi durante la Convention Internazionale

Oltre 30000 Lions di tutto il mondo hanno sfilato per ben 7 ore. Erano cittadini arrivati in Italia da ben 150 paesi, di diverse etnie e culture, di differenti religioni; avevano però un denominatore comune: le idee di pace, di solidarietà e di fraternità tra i popoli. Tutti i Lions di quelle Nazioni avevano le loro peculiarità e originalità: divise e costumi bellissimi dei più variopinti colori, bandiere dei loro paesi lontani, musiche e balli delle loro culture; spesso erano accompagnati da bande musicali. Li accomunava il sorriso, l’entusiasmo, le emozioni che sprigionavano. Spesso alcuni di loro venivano fuori dalla parata per dare la mano e per salutare il pubblico che gridava gioioso. Una grande atmosfera di emozioni circondava questo piccolo mondo dove spettatori e attori erano diventati una unica grande realtà, la realtà della solidarietà e della unità universale. Ad arricchire ancora di più l’atmosfera c’era a volte il suono delle campane del Duomo che sembravano parlare alla gente e gioire in questa splendida realtà resa ancora più spettacolare dalla bella giornata di sole.

I popoli e i paesi presenti erano tantissimi come accennato sopra e tutti ben rappresentati: Coreani, Pachistani, tutti i paesi dell’Africa, Israele, i Paesi Arabi, i Giapponesi, i Cinesi, gli Australiani e infine per ultimi gli Italiani. Ogni gruppo, ogni realtà suscitava emozioni e meraviglia e sembrava che parlassero tutti una lingua unica universale.

Una accoglienza molto calorosa è stata tributata all’Italia con tutti i nostri amici dai Governatori a tutti i Soci Lions, tutti insieme in questo meraviglioso corteo, uniti dagli stessi ideali, dagli stessi principi, dagli stessi valori, orgogliosi di essere Lions.

Di fronte a tanto spettacolo ci si rende conto che in tutto il mondo la realtà lionistica porta avanti una rivoluzione culturale attraverso varie iniziative che, pur non destando clamore, sostengono l’umanità e mirano ad obbiettivi comuni di una famiglia unita e solidale basata sulla fraternità.

Al mio ritorno a Verona, nella metropolitana affollatissima di passeggeri, mi sono ritrovato con tre Lions : Emanuela, Maria Teresa e Donata; un sorriso, uno sguardo di intesa, un selfie veloce: la festa continua anche fuori perché facciamo tutti parte di questa grande famiglia: il LIONS CLUBS INTERNATIONAL.

Antonio Dezio