“Costruiamo insieme il Lionismo del III millennio”; l’intervento del presidente del Consiglio dei Governatori Carlo Sironi al Congresso
E’ il 12 Settembre 2020: siamo a Soave presso l’auditorium Rocca Sveva della Cantina di Soave e il Governatore Leonardo Di Noi ha dato il via al Congresso di apertura del nuovo anno lionistico 2020-2021 , tra gli animi concitati di chi è felice di ritrovarsi dopo diverso tempo di distanziamento fisico obbligato.
Ed è in questo contesto dal profumo sottile di uve e legno, tra le frustrazioni di un anno solare difficile in cui realizzare i service è stato complesso e la volontà di trovare nuove strade per “servire”, si inserisce l’intervento del Presidente del Consiglio dei Governatori Carlo Sironi.
Un intervento che parte forse un poco in sordina, con la pacatezza che contraddistingue l’esperienza e la capacità di trasformare un momento difficile in risorsa: “Questa paura deve non trasformarsi in pigrizia!”. Carlo Sironi racconta la paura e la pigrizia come i due pericoli di questo tempo, con una raccomandazione semplice e diretta: “Dobbiamo essere capaci di vivere questo contesto, questa realtà ricordandoci che siamo fatti per l’azione”. Di questa frase mi colpiscono due cose: da una parte l’importanza di agire invece di re-agire. Lionismo significa essere attivi, che è il contrario di rispondere, re-agire; vuol dire portare il proprio contributo a prescindere dalle condizioni esterne, assumersi la responsabilità di portare risultati. Il secondo aspetto “siamo fatti per l’azione” mi riporta al momento in cui ho deciso di fare parte di questa grande organizzazione: quello che unisce i Lions d’Italia come quelli di tutto il mondo è “essere” non il “fare”.
E su questo punto nascono le successive considerazioni: il fatto che il processo di cambiamento è già nell’aria dal periodo ante Covid 19 ed è stato accelerato dalla crisi. Il cambiamento della realtà induce ad una doverosa riflessione sul ruolo del lionismo: il mondo in cui viviamo esprime infatti sempre nuovi bisogni, che siamo chiamati ad intercettare velocemente per fornire altrettanto velocemente delle risposte. In questa logica si innesca la necessità di cambiare la nostra associazione per renderla sempre più adeguata alla realtà che cambia. Il rischio nel non vibrare nella stessa direzione della realtà è quello di perdere rilevanza.
Le parole successive arrivano dirette quasi come lame di coltello: negli ultimi 10 anni abbiamo perso 10.000 soci e questo significa meno presenza, meno service. E’ fondamentale chiedersi cosa dobbiamo fare per risultare sempre più attrattivi per nuovi soci e per superare il muro generazionale conciliando l’esperienza di chi ha fatto crescere con impegno fino ad ora la nostra organizzazione con le esigenze dei più giovani.
La soluzione e nel contempo la sfida stanno nei nostri valori, nella nostra identità, nella nostra stessa essenza. “Noi siamo lions! Essere Lions apre l’orizzonte al mondo… alla solidarietà mondiale!”- afferma con determinazione il Presidente del Consiglio dei Governatori. I nostri valori, la nostra etica devono essere giorno per giorno testimoniati.
Una organizzazione efficace inoltre deve essere al passo coi tempi: pur essendo necessarie delle regole chiare da seguire e testimoniare giorno per giorno, diventa essenziale ripensare la struttura gerarchica. Qual è l’alternativa alla gerarchia che non sembra attrarre più risorse giovani? Carlo Sironi non ha dubbi: l’obiettivo è “fare squadra”. Il pensiero è tanto semplice quanto essenziale. Mettersi insieme e lavorare in team è oggi l’unico modo per risolvere problemi e tematiche complessi. E il compito del leader è quello di uscire dalla logica del protagonismo e favorire la crescita delle persone, aiutarle a tirare fuori quello che hanno dentro.
Il suo pensiero è riassunto in cinque parole chiave:
- Vicinanza, che vuol dire accoglienza, prossimità, coerenza;
- Completezza, in altre parole, la valorizzazione delle risorse migliori, la scelta delle persone più adatte al ruolo da ricoprire per rendere la nostra organizzazione attraente;
- Responsabilità: significa testimoniare giorno per giorno la nostra etica, essere preparati e vivere le regole lionistiche;
- Rispetto reciproco, ovvero valorizzare la diversità
- Umiltà: è la capacità di comprendere i propri limiti, uscire dalla logica dell’apparire per mettersi insieme e raggiungere obiettivi sempre nuovi.
L’intervento si conclude con una sintesi altrettanto limpida e precisa per lo sviluppo del lionismo del terzo millennio: in un tempo in cui il distanziamento fisico è una via obbligata, ciò che conta è la vicinanza sociale, è il Gruppo, è il lavoro di squadra!
We serve!
Gisella Novelli