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I Lions e l’ambiente

L’ambiente che ci circonda, rappresentato dall’aria e da entità in essa presenti, svolge un ruolo importantissimo nella nostra vita, sia perché è fonte del necessario per vivere, sia perché, in caso di inquinamento, può rappresentare la causa di varie insidie per la nostra salute. Per inquinamento ambientale si intende l’introduzione nell’ambiente di sostanze in grado di provocare pericoli effettivi o potenziali per la salute dell’uomo oppure di minacciare l’esistenza di animali o piante.

In questi ultimi decenni la problematica dell’inquinamento ambientale è sempre più oggetto di studi non solo da parte delle organizzazioni ambientaliste, ma anche della comunità scientifica che svolge una intensa attività di ricerca sulla relazione tra esposizione all’inquinamento e la salute.

Il tema dell’ambiente e della sua salvaguardia è oggi un tema fondamentale per la salute dell’uomo; il concetto di salute, il cui indicatore è oggi una buona qualità di vita, deve essere inteso non come l’esclusiva assenza di sintomi o malattia, ma come condizione caratterizzata dal completo stato di benessere fisico, psichico e sociale e, poiché l’uomo vive in relazione con l’ambiente, il benessere globale è condizionato da un ottimale equilibrio ecologico fra l’uomo e l’ambiente.

Purtroppo l’inquinamento ambientale, il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità, la deforestazione stanno già mostrando i loro effetti devastanti nelle grandi catastrofi a cui assistiamo. Le esposizioni ambientali sono, inoltre, soggette all’influenza dei fattori socioeconomici . Il rischio di abitare in aree contaminate, per la vicinanza ad attività industriali inquinanti o a discariche, è molto più alto per le classi meno abbienti.

C’è un altro aspetto ancora più importante, legato sempre a uno sfruttamento del nostro pianeta, che è uno dei paradossi della economia contemporanea : da una parte la distruzione e il consumo del suolo e delle risorse agricole nei paesi ricchi, in nome di uno sviluppo edilizio ;da un’altra parte questi stessi paesi riscoprono il valore della terra e per produrre cibo e biocarburanti vanno a conquistare terreni, nei paesi più poveri . Ne consegue accaparramento delle terre nei paesi in via di sviluppo e dissipazione dei suoli nei paesi sviluppati.

Un grande esempio di quanto detto è il Bangladesh, il paese più povero del mondo, dove le terre degli agricoltori da qualche anno stanno sparendo per colpa della mutazione dell’andamento delle piogge monsoniche. Le coste si sgretolano e franano in acqua. Si calcola che lì la terra scompaia di un Km l’anno. Perché? In primo luogo l’inquinamento dell’aria che provoca un surriscaldamento e quindi l’alterazione dei fenomeni climatici; in secondo luogo la scomparsa della foresta pluviale, specie in Borneo e Indonesia, viene via via rasa al suolo per fare spazio alle coltivazioni intensive di palma da olio, il grasso vegetale più utilizzato per produrre la maggior parte dei prodotti alimentari confezionati, e ciò perché è il meno costoso ma con effetti negativi per la salute. Gli agricoltori, senza più terra da coltivare, finiscono per inurbarsi nella più grande baraccopoli del mondo (Dacca: 15 milioni di abitanti).

Si capisce da questo come degrado ambientale, povertà e conflitti siano sempre più legati.

Qualcuno va controcorrente? La Fondazione Slow Food di Carlo Petrini e i Lions dal 2011 sono partiti con il progetto “Mille orti in Africa”. Si tratta di realizzare piccoli orti a dimensione familiare o di villaggio, orti buoni, “puliti e giusti” , secondo lo slogan della Slow Food , che significa garantire alle comunità cibo fresco e sano, ma anche di formare una rete di leader consapevoli del valore della propria terra. E’ una iniziativa che ha unito diverse generazioni, gruppi sociali, associazioni scolastiche ecc… recuperando l’esperienza dei più anziani e mettendo a frutto l’energia e la creatività dei giovani. L’obbiettivo è stato raggiunto alla fine del 2013 e nel 2014 si è deciso di rilanciare l’iniziativa con una nuova sfida : 10.000 orti.

Altra importante iniziativa è stata quella lanciata nel 2011 dal presidente internazionale Wing-Kun Tam all’inizio del suo mandato che coincideva con l’anno Internazionale delle Foreste indetto dall’ONU: piantare da parte di tutti i Lions del mondo, almeno un milione di nuovi alberi.
L’obiettivo è stato ampiamente superato e gli alberi piantati sono stati oltre 10 milioni .

Certo sono esperienze che rappresentato solo piccole gocce d’acqua in un oceano. L’obbiettivo permanente, però, è quello di sensibilizzare la cittadinanza e le autorità al problema ambientale, diffondendo una corretta informazione e promuovendo una coscienza . Solo con un impegno condiviso si potranno trasformare azioni pilota in uno stile di azione.

Credo comunque che qualche cosa stia cambiando. Sta emergendo un rinnovato interesse per le tematiche ambientali da parte dei più giovani; e c’è anche un ritorno di attenzione ai temi di produzione di cibo, all’agricoltura biologica e infine alla filiera corta nei processi di produzione-distribuzione agricola.

E in linea con questi obbiettivi I Lions italiani partner con l’EXPO hanno scelto per l’anno 2014-2015 come tema di studio lo stesso tema dell’EXPO: Salviamo il pianeta terra, promuovendo una serie di iniziative che hanno come fine la lotta alla fame e alla sete, la qualità e la sicurezza alimentare, l’educazione alimentare, sani stili di vita, e la salvaguardia dell’ambiente.

Antonio Dezio