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In bici nel futuro

Le biciclette piacciono sempre di più e non solo per il tempo libero. Un recente rapporto della Confartigianato ci dice che il numero degli italiani che hanno scelto la bicicletta come mezzo di trasporto recentemente è aumentato del 1%. Un incremento che supera quello di tutti gli altri mezzi di trasporto. In Veneto il numero di lavoratori che scelgono la bicicletta per andare al lavoro è in continua crescita. I vantaggi della due ruote sono innegabili e riconosciuti da tutti.

Il suo uso riduce l’inquinamento atmosferico, è consigliato dai medici come attività fisica praticabile a qualsiasi età e come mezzo di trasporto in città permette una velocità e una flessibilità eccezionali. Per arrivare proprio davanti all’entrata del teatro o del cinema senza lo stress della ricerca di un parcheggio, quando si è fortunati molto lontano, e per essere puntuali agli appuntamenti di lavoro non c’è che la bicicletta. Questi gli aspetti positivi ma…c’è qualcosa che non funziona: La sicurezza.

Molte persone avrebbero voglia e desiderio di usare la bicicletta ma giustamente temono i pericoli del traffico. Spesso le biciclette sono indifese nel traffico cittadino. Il ciclista è invisibile. Per questo motivo è necessaria quindi una rete di piste ciclabili e una legge che difenda i diritti dei più deboli: pedoni e ciclisti. Abbiamo bisogno di amministratori, sia locali che nazionali sensibili al problema, c’è una gran voglia di bicicletta e chi amministra il nostro Paese deve rendersene conto. Le cose, finalmente, sembra si stiano muovendo, la riforma del Codice della Strada e la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica, sono due provvedimenti che potrebbero fornire agli enti locali gli strumenti tecnici e politici per cambiare direzione. Nelle nostre città non servono solo iniziative per facilitare l’automobilista ma è necessario studiare una mobilità nuova, tenendo nella dovuta considerazione i pedoni, i ciclisti e gli utilizzatori del trasporto pubblico.

Anche Papa Francesco ha recentemente sottolineato la necessità di un impegno in questo senso.

Di certo non si cambia sistema semplicemente con una legge ma averla aiuta a modificare una certa cultura e a rimuovere gli alibi degli amministratori locali. Necessita un impegno culturale importante per modificare delle abitudini consolidate ed è a questo punto che entrano in gioco i Lions che da sempre si occupano del benessere fisico e psicologico delle persone e della vivibilità delle nostre città. Molto si dovrà fare in questa direzione ma qualcosa è già stato fatto. Per esempio, il Lions Club Verona Cangrande, nel febbraio 2013, con il presidente Antonio Dezio ha instaurato una collaborazione molto stretta con la FIAB Amici della Bicicletta di Verona, per diffondere questa cultura, per farne conoscere i vantaggi, per promuovere iniziative comuni e per coinvolgere i giovani nella difesa dell’ambiente sviluppando in loro una adeguata sensibilità.

Migliorare le future condizioni di vita delle nostre città, studiare una mobilità alternativa, purificare l’ambiente eliminando l’inquinamento, dare consapevolezza ai cittadini di quello che possono fare anche individualmente senza attendere la soluzione dall’alto è sicuramente un “Service” importante che porterà notevoli e duraturi vantaggi alla nostra comunità e ci farà sentire, ancora una volta, orgogliosi di essere Lions.