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Progetto Philia: Unità, Amicizia, Solidarietà

PHILIA è uno del Service più singolari e significativi del nostro Distretto. Perché è stato scelto questo nome? Philia, per i greci, è l’amore sentimentale, quello che si stabilisce in un rapporto di amicizia, di affiatamento e di comunità di intenti; è l’amore disinteressato con cui ci si prende cura dell’altro.

Partendo da tale concetto che nasce questo Service: il limite e la fragilità umana, la disabilità, non solo non devono essere ostacolo, motivo di disagio o imbarazzo, ma al contrario, provocando reciprocità, stabiliscono rapporti di empatia e di solidarietà, “philia”

Citavo in un precedente articolo G. Pontiggia che in un suo libro afferma: “I bambini disabili nascono due volte: la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è una rinascita affidata all’amore e alla intelligenza degli altri”. Questa rinascita esige anche negli altri un cambiamento integrale nei confronti dell’handicap un limite fisico o mentale che, direttamente o indirettamente, prima o poi, ci coinvolge tutti.

Il Service PHILIA vuole promuovere la cultura della disabilità, affiancando le famiglie di alcune persone per poter dare una risposta concreta ed adeguata ai loro bisogni che non sono solo bisogni economici e affiancando e stimolando sempre più le istituzioni sociosanitarie. Ne deriverà un arricchimento reciproco, una ricerca di una nuova cultura per il proprio operare, una società che cammina sempre più verso la solidarietà e l’amore. Le relazioni interpersonali sono il mezzo per superare la fragilità che è in stretta correlazione con l’ambiente in cui viviamo e cioè con gli altri. E allora legami di amicizia e dipendenza non solo non mortificano l’autonomia, ma le danno significato come le radici di un albero che sono la condizione per cui possa vivere e fiorire come afferma Claudio Imprudente in un suo articolo sul Messaggero di Sant’Antonio.

L’amicizia, dunque, non importa se è antica o recente, è la zattera della fragilità e in ogni amicizia si semina una scintilla di comunione che non si spegne facilmente.

Il progetto PHILIA nasce per opera di un nostro Socio, Ezzelino Bressan, una persona e un lions eccezionale che partendo da una esperienza personale, ha voluto abbracciare il mondo intero della disabilità e della fragilità, adottandolo nella sua globalità e ha costituito un gruppo che condividesse queste sue idee. Da ciò è nata una grande iniziativa che è stata quella del 28-4 alla fiera di Verona.

Ci siamo ritrovati in 200 persone circa, giovani disabili e non, adulti, Lions. In un grande salone vivevamo tutti in una aria di festa allietati da un gruppo musicale “Il Coro Lirico San Filippo Neri”. L’animatore è stato Lui, Ezzelino, che con grande saggezza è riuscito a coordinare le varie attività e a coinvolgere tutti. Abbiamo cantato, abbiamo mangiato qualcosa, abbiamo ballato, giovani ed adulti. Ciò che mi ha più colpito è che anche noi Lions abbiamo tra noi creato una atmosfera di festa e ci siamo scambiati segni di una amicizia antica e che ancora riappare nei nostri volti quando ci rincontriamo.

Emanuela Candia ha riportato su facebook un brano di una canzone cantata da giovani studenti che hanno aderito al progetto Kairos e che mi piace qui riportare:“..Accettare la diversità come momento di confronto, condivisione, collaborazione, ma soprattutto come momento di crescita…..ogni bambino è diverso e in quanto diverso unico. ……come i colori belli da soli ma fantastici quando si fondano nell’arcobaleno……perché l’importante è stare insieme…”

Una realtà di unione tra noi dunque è alla base della speranza che nasce con il sostegno di una rete di relazioni buone, familiari e amicali, e questo vale per tutti noi, perché tutti noi, non solo i diversamente abili, abbiamo le nostre fragilità che nascondono valori di sensibilità e di delicatezza.

Antonio Dezio