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Stili di vita contro l’obesità post covid

La salute ha un’importanza speciale per il Lions Clubs International (LCI), il quale ha sviluppato negli anni numerosi progetti a supporto di attività di informazione, prevenzione e cura. Con un corretto stile di vita non si ottiene solo la longevità, ma anche una buona qualità di vita, benefici che traggono linfa vitale anche da un ambiente salubre e meno aggressivo.

L’area informazione-prevenzione nel LCI è dedicata in particolare a quei programmi formativo-informativi atti alla crescita delle conoscenze nei più giovani, con l’obbiettivo di creare consapevolezza su un corretto stile di vita e favorire la cultura della cura verso il proprio corpo. Infatti si è visto che le cause del sovrappeso e dell’obesità in età pediatrica sono da ricercare in modo particolare in due specifici ambiti: l’alimentazione scorretta e la sedentarietà.

Nel “Corriere della Sera” del 30-5-2020 è comparso un interessante articolo ripreso da un lavoro scientifico pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale: “Obesity”. Il titolo dell’articolo è “Effects of COVID-19 Lockdown on Lifestyle Behaviors in Children With Obesity Living in Verona, Italy: A Longitudinal Study” e la ricerca è stata coordinata dal professor Angelo Pietrobelli, Professore associato di pediatria e di nutrizione clinica presso l’Università degli Studi di Verona in collaborazione con il Pennington Biomedical Research Center e il Department of Public Health Sciences, Clemson University, USA. Angelo Pietrobelli è un Socio Lions ed inoltre è il Coordinatore distrettuale del service “Oncologia pediatrica” che promuove “La casa del Sorriso” per l’accoglienza di malati oncologici in cura presso la clinica di Verona.

Il lavoro pubblicato è particolarmente originale; attraverso dei questionari sottoposti a genitori di adolescenti di Verona si sono raccolti dati relativi allo stile di vita e alla alimentazione dei loro figli durante il lockdown del periodo di Covid 19. In particolare sono state raccolte informazioni legate allo stile di vita, alla dieta, alla attività fisica, al comportamento del sonno dopo tre settimane dall’inizio del lockdown e sono stati paragonate ai dati rilevati allo stile di vita precedente alla quarantena. E’ emerso che il tempo trascorso davanti ad uno schermo (televisore, computer, tablet o telefonino) è aumentato di circa cinque ore al giorno. Il tempo dedicato ad attività sportive è diminuito di circa cinque ore alla settimana. Si è anche riscontrato che il numero dei pasti consumati nella giornata è aumentato di una unità. E’ infine aumentato e spesso raddoppiato il consumo di patatine fritte e di bevande zuccherate. Appare chiaro come questo lockdown abbia influito negativamente sullo stile di vita e sulle abitudini alimentari dei soggetti analizzati.

Saranno in grado questi ragazzi di ritornare allo status pre-lockdown? Il compito fondamentale è sempre affidato in primo luogo alla famiglia; è importante però che la famiglia sia affiancata anche dalla società, dalla scuola e perché no, dal volontariato, in particolare dalla nostra Associazione che da tanti anni ha a cuore la salute e il benessere dei nostri ragazzi, educandoli alla cultura della salute.

Potrebbe essere uno spunto interessante per pensare a nuovi progetti di servizio.