Stili di vita e salute
La Costituzione della Repubblica Italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo, garantendo cure per gli indigenti (artic.32) e la legge 833 del 1978 ribadisce il contenuto dell’articolo della Costituzione dandone le direttive per l’applicazione attraverso il Servizio Sanitario Nazionale.
Lo scopo della medicina, dunque, diventa la tutela globale della salute, del benessere fisico, mentale e sociale dell’individuo, che si attua mediante una serie di interventi nei confronti dei singoli e della comunità.
Partendo da tale presupposto, la “salute”, intesa come il ben-essere psico-fisico della persona, si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali e questo principio assegna allo Stato compiti che vanno al di là della semplice gestione di un sistema sanitario; in particolare, lo Stato deve farsi carico di individuare quei fattori che influiscono negativamente sulla salute del singolo e della collettività e, perciò, promuovere tra i cittadini un corretto stile di vita, fondamentale per rimanere in buona salute.
Quale è lo stile di vita corretto? In realtà non esiste uno stile di vita “ottimale” da prescrivere a tutti: la cultura, il reddito, la struttura familiare, l’età, le capacità fisiche, l’ambiente domestico e quello lavorativo condizionano certi modi di vivere.
Ci sono, comunque, alcuni fattori di rischio in grado di influenzare concretamente e in modo negativo la durata della vita di un uomo.
- L’alimentazione in primo luogo. In base a quello che mangiamo possiamo prevenire, curare o causare (con una dieta scorretta) la maggior parte dei disturbi e delle malattie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati, grazie a una equilibrata e sana alimentazione.
- L’attività fisica che dev’essere svolta in modo regolare, ma non eccessivo. Il movimento influisce positivamente su vari aspetti del nostro organismo, apportando benefici a livello cardiovascolare e migliorando la funzionalità cardiaca; a livello del metabolismo corporeo contribuisce a prevenire patologie quali diabete mellito e sindrome metabolica. Apporta numerosi benefici anche dal punto di vista psicologico, riducendo lo stress e le tensioni nervose.
- L’alcool è responsabile di danni a carico del fegato, dello stomaco e del sistema nervoso. L’abuso di alcool è la causa della crescente mortalità giovanile per incidenti stradali per più del 40% dei casi, e del 46% dei morti di età compresa fra i 15-24 anni.
- Il fumo è in grado di provocare in primo luogo patologie quali cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Causa, in particolare, la riduzione della funzionalità respiratoria e una maggiore incidenza di tumore al polmone. Un fumatore su due muore per una malattia attribuibile al fumo. La speranza di vita di un fumatore è otto anni inferiore a quella dei non fumatori. I benefici per chi smette di fumare sono immediati (nell’arco di ore) – come una migliore respirazione, ed una maggiore capacità nella percezione di odori e sapori – e a lungo termine.
Ma cosa fare per promuovere un corretto stile di vita? La compliance o adesione alla terapia e ancor più a un corretto stile di vita è molto bassa.
Un ruolo fondamentale ha la comunicazione e quindi l’intervento educazionale che non può essere un processo unico e uniforme per tutti. Al contrario deve essere un processo molto articolato e complesso che si adatta ai vari fattori: l’età del paziente, la gravità della malattia, la professione del paziente, la famiglia, l’assetto psicologico del paziente, le usanze e le abitudini culturali ed etniche, le barriere linguistiche, il grado di invalidità del paziente. Da ciò la necessità che l’educatore adatti l’intervento educazionale alla tipologia del paziente attraverso una comunicazione interpersonale individualizzata.
L’adolescenza, in particolare, è un campo tutto da esplorare e da coltivare. Franco Panizon in un suo editoriale la definisce la terra dei leoni, “hic sunt leones”, come nelle antiche carte geografiche erano indicate le terre inesplorate proprio perché l’adolescenza è l’età del rifiuto, della rivolta, delle incomunicabilità, della estraneità.
Con un corretto stile di vita non si ottiene solo la longevità, ma anche la qualità di vita, benefici che traggono linfa vitale anche da un ambiente salubre e meno aggressivo e che sono le basi per una società accogliente e fraterna che sarà capace di assicurare a tutti una vecchiaia felice in una vita che termini dolcemente.
Per concludere, vorrei qui ricordare il grande ruolo che ha per i nostri giovani il Service Lions “Martina”. Il Progetto Martina è un service nazionale già attivo, da vari anni, in vari distretti Lions italiani ed ha dimostrato di suscitare l’interesse e l’attenzione dei giovani migliorandone gli stili di vita. Carlo Eugenio Ferrari coordina già da anni tale Service nel nostro Distretto e con altri medici Lions fa prevenzione dei tumori nelle scuole di tutte le province.L’utilità di questi incontri con i giovani è messa in luce da vari fattori, quale il gradimento elevato da parte degli studenti e i ringraziamenti ed apprezzamenti da parte dei presidi e dei professori.
Una interessante iniziativa che è già alla sesta edizione, è il ciclo di incontri promosso dal Lions Verona Cangrande a Verona “Stili di Vita e Ben-essere” aperto a tutta la cittadinanza e coordinato da Gaetano Trabucco e Maurizio Manzini, con il coinvolgimento dei Soci del Club.
Iniziative Lions come queste vedono i soci come “Cittadini attivi” alleati alle Istituzioni nel ruolo di promotori della salute e andrebbero sempre più potenziate e valorizzate.
Antonio Dezio